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Laboratorio itinerante 2017

Il Laboratorio di formazione itinerante si propone come luogo in cui analizzare le buone pratiche di gestione di beni comuni già esistenti, disegnare assieme nuovi scenari di sviluppo, proporre strumenti concreti e condividere soluzioni efficaci e replicabili sui territori locali.

Sfoglia la brochure (link)

MODULO 1: RICONOSCERE E PROMUOVERE I BENI COMUNI (Torino) a cura di Gregorio Arena (Labsus) e con la partecipazione di Gianluca Salvatori (Euricse), Daniela Ciaffi (Università di Palermo/Labsus), Gianni Ferrero (Comune di Torino) e l’associazione OrtiAlti.

Attraverso gli aspetti legislativi, sociologici ed economici del fenomeno “beni comuni” si è cercato di cogliere come i fondamenti dell’amministrazione condivisa possono aiutarci nella costituzione di uno sviluppo locale partecipato e inclusivo, che realizzi anche un bilanciamento tra interesse generale ed iniziativa privata. La gestione dei beni comuni è inseparabile dal punto di vista pratico, infatti la location scelta per questo primo modulo è estremamente stimolante! Via Baltea: un’ex tipografia dove convivono attività di ristorazione, laboratori artigiani, servizi per i cittadini ed il quartiere. Non solo, il percorso si è concluso con Casa Ozanam, una struttura il cui obiettivo è lavorare per un impatto socio-ambientale eco-friendly, di valore ed inclusivo. L’impostazione del project work di ogni corsista incomincia già in questo primo inizio di esperienza Sibec!

MODULO 2: ORGANIZZARE E GOVERNARE I BENI COMUNI (Venezia) a cura di Carlo Borzaga (Euricse) e con la partecipazione di Flaviano Zandonai (Euricse) e Willy Mazzer (Cooperativa ITACA)

Il tema cardine di questo modulo è il difficile rapporto tra sostenibilità economica ed inclusione sociale nella gestione dei commons. Ci si interroga se il raggiungimento di un profitto possa perseguire l’interesse generale attraverso una partecipazione democratica dei soggetti coinvolti anziché, come più spesso accade, realizzare la speculazione di pochi. In questa sede abbiamo discusso della possibile compresenza di beni comuni materiali ed immateriali attraverso il caso in questione, protagonista di memoria storica. Sono stati spiegati in tutte le loro sfaccettature i concetti di forme organizzative, i modelli di gestione ed i processi di governance generica e, nello specifico, di quella inclusiva. Concetti accompagnati da un riferimento al quadro amministrativo-legale su questioni come la riforma del Terzo Settore. È stata poi proposta una definizione dei commons in quanto infrastrutture abilitanti, nelle quali modalità di accesso ed esternalità prodotte costituiscono elementi distintivi. Questa mappa esperienziale ha condotto i corsisti SIBEC nel mondo della community hub. È stato anche ripreso il lavoro sullo sviluppo delle competenze di ogni corsista per garantire la maturazione di capacità pratiche, concrete e specifiche.

MODULO 3: ATTIVARE E VALORIZZARE LE RISORSE (Siena) a cura di Marco Tognetti (Agenzia LAMA), Enrico Testi (Arco e Yunus Social Business Centre Università di Firenze), con la partecipazione di Simone Siliani (Fondazione Finanza Etica), Francesca Santaniello (Labsus e Impact Hub Trentino) e Paolo Casprini (Comune di Siena).

La location scelta per le lezioni della tappa senese è stata lo storico Palazzo Pubblico di Piazza del Campo, presso il Comune di Siena. I casi concreti di studio scelti per l’attivazione e la valorizzazione delle risorse sono state la Nobile Contrada dell’Aquila e la Contrada Sovrana dell’Istrice, luoghi che collaborano con il Comune in progetti di amministrazione condivisa. Sono stati selezionati proprio in quanto emblema antico del patrimonio culturale di Siena, zone per eccellenza di incontro e condivisione: uno spazio sia materiale che ideologico in cui il legame comunitario, tutela e preserva l’identità del passato, delle tradizioni e del territorio della città. Punto di partenza è stato definire quali siano i vantaggi competitivi dei beni comuni partendo dal concetto di approccio delle capabilities, come elaborato dal Premio Nobel Amartya Sen. In seguito, si è volto lo sguardo alle possibili fonti di finanziamento partendo dalla definizione di finanza etica, finalizzata al coinvolgimento dei soggetti del Terzo Settore e di tutti coloro che si occupano di welfare generativo. Tra gli esempi è stata portata la recente collaborazione tra Banca Etica e Sardex, che permetterà alle imprese che partecipano ai circuiti delle monete complementari, di avere accesso a servizi finanziari convenienti e di sostegno come microcredito e crowdfunding. È stata anche predisposta un’analisi SWOT sui metodi d’indagine e competitivi, accompagnata dallo sviluppo di capacità incentrate sul Metodo per la Gestione delle Informazioni nei Gruppi. Di rilievo, è stato anche l’intervento di Paolo Casprini, corsista SIBEC 2016 e Dirigente del Settore dei Servizi della città di Siena; in quanto esperto locale, ci ha chiarito la distinzione tra patti di collaborazione e altri strumenti normativi più “tradizionali” che sono stati adoperati nel caso di Siena.

MODULO 4: PROGETTARE E PRESENTARE I BENI COMUNI (San Vito dei Normanni – BR) a cura di Laura Beriotto, con la partecipazione di Roberto Covolo, Pasquale Bonasora, Teresa Masciopinto

Durante l’ultimo incontro del laboratorio, grazie al supporto del tutoraggio e degli strumenti acquisiti lungo il percorso SIBEC, ogni corsista ha presentato la propria idea progettuale a dei discussant provenienti da diversi campi professionali, ricevendo dei feedback basati su osservazioni attente a: fattibilità, sostenibilità economica e coinvolgimento degli stakeholders. Cornice di quest’ultima esperienza SIBEC è stata ExFadda, un Laboratorio Urbano insediato in un vecchio complesso enologico promosso da Bollenti Spiriti, il programma della Regione Puglia per le politiche giovanili conosciuto in tutta Italia come modello di innovazione sociale e culturale. Oggi, ExFadda ospita una trentina di organizzazioni, che si occupano delle più disparate attività culturali. Attraverso la condivisione di risorse (spazio, relazioni, competenze, fondi) ExFadda vuole stimolare ragazzi con un’idea valida da realizzare, o che vogliono sperimentare e sviluppare le proprie capacità collaborando a progetti già attivi. In conclusione, si è rivelato uno dei luoghi più adatti al confronto sulle diverse idee progettuali condivise di beni comuni.

TUTORAGGIO SIBEC:

In parallelo ad ogni modulo, i corsisti sono stati seguiti dalla tutor Laura Beriotto (Dof Consulting) e dall’aiuto di Ilana Gotz (Euricse), con lo scopo di sviluppare le competenze necessarie alla realizzazione del project work.

Dal punto di vista didattico il tutoraggio consiste in un resoconto delle capacità organizzative e relazionali acquisite da ogni blocco teorico e funzionali alla gestione concreta di un bene comune. A differenza di docenti ed esperti, che variano per ogni modulo, la Tutor rimane un punto fermo per uno sviluppo lineare e consistente dell’idea progettuale di ogni corsista.

Inoltre, durante l’ultimo incontro Sibec, ogni partecipante ha presentato il proprio piano di utilizzo di un bene comune a dei discussant esperti, provenienti da diversi ambiti lavorativi, che lo hanno commentato sottolineandone attuabilità, sostenibilità e grado di coinvolgimento degli stakeholders. Durante l’edizione Sibec 2017 gli esperti invitati per quest’analisi critica sono stati: Roberto Covolo (ExFadda), Pasquale Bonasora (Labsus), e Teresa Masciopinto (Banca Etica).

Elena Taverna (Labsus), si occupa della comunicazione SIBEC e ha provveduto durante l’intera durata del corso base, ad un resoconto approfondito di ogni modulo che è possibile trovare a questo link.